Incentivare l’assunzione di persone con titoli conquistati con impegno e studio.
Questo è l’obiettivo del nuovo sgravio contributivo che consente, a livello di bonus, un’assunzione semplificata per giovani laureati con 110 e lode, inserito all’interno della legge di Bilancio 2019.
In che cosa consiste lo sgravio contributivo
In particolare, questo sgravio contributivo, che può arrivare sino ad 8 mila euro all’anno, per un massimo di 12 mesi, sarà dedicato a chi vorrà assumere quelle che sono state definite come “giovani eccellenze”.
Esso sarà applicabile fin dall’inizio dell’anno e prevede alcuni importanti requisiti, stabiliti proprio con uno scopo di premio e di aiuto a chi si sia impegnato negli anni di studio.
In primo luogo si tratta di un bonus che riguarderà le nuove assunzioni di giovani effettuate con contratti a tempo indeterminato.
Il datore di lavoro potrà ottenere uno sgravio sui contributi previdenziali per un importo massimo di 8 mila euro all’anno, sepre per il primo anno d’assunzione.
Gli 8 mila euro dovranno essere considerati al netto dei premi e dei contributi dovuti all’Inail.
Si fa, invece, divieto di ottenere questi tipi di sgravi alle imprese che abbiano realizzato dei licenziamenti nei 12 mesi precedenti rispetto alla possibile e successiva assunzione.
Quali tipi di contratti rientrano nel bonus per l’eccellenza
I contratti che sono previsti come riconducibili al bonus per le assunzioni di giovani “eccellenti” sono solamente quelli a tempo indeterminato.
Inoltre, qualora il contratto per il quale si instauri il rapporto di collaborazione sia part time, si stabilirà una riduzione proporzionata rispetto agli 8 mila euro previsti.
I requisiti per ottenere gli sgravi per l’eccellenza
I lavoratori, d’altro canto, dovranno avere particolari requisiti per poter rientrare nel gruppo di soggetti che possano essere assunti secondo questa formula.
I requisiti sono i seguenti:
- I giovani dovranno aver ottenuto la laurea magistrale nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno del 2019, ed averla conseguita con una votazione parti a 110 e lode, senza essere andati fuori corso;
- La laurea dovrà essere stata conseguita entro i 30 anni d’età dello studente e in università statali. Non saranno comprese le statali legalmente riconosciute, e le università considerate equipollenti.
Un’altra esclusione riguarderà i giovani che si siano laureati con un titolo conseguito presso un’università telematica.
Bonus eccellenza, anche per i dottori di ricerca
Oltre ai laureati eccellenti, si prevede uno sgravio contributivo anche nel caso in cui si faccia riferimento ad un dottore di ricerca.
Anche in questa situazione, si prevede il medesimo sgravio contributivo fino ad 8 mila euro all’anno, sempre suddividibile in 12 mensilità, e solo nel caso in cui siano rispettati i seguenti requisiti:
- Il lavoratore dovrà aver conseguito il dottorato di ricerca nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 30 giugno 2019, in un’università statale, con esclusione di coloro che abbiano conseguito il dottorato in un ateneo legalmente riconosciuto. Saranno validi anche i dottorati conseguiti all’estero, sempre se rispettosi di queste caratteristiche a livello di università;
- Il soggetto assunto dovrà avere un’età non superiore ai 35 anni.
Anche in questa situazione si escludono i soggetti che abbiano conseguito il dottorato in un’università telematica.
Sgravi contributivi per le assunzioni: i divieti
Per incentivare le assunzioni da parte di aziende virtuose, all’interno della legge di Bilancio si prevedono alcuni divieti di concessione degli sgravi contributivi.
In particolare, come già accennato, non si consentirà di ottenere questo tipo di bonus alle aziende che abbiano effettuato licenziamenti individuali, o collettivi, nei 12 mesi precedenti rispetto alla possibile successiva assunzione.
I licenziamenti che non consentiranno di ottenere questo tipo di bonus saranno quelli individuali realizzati per giustificato motivo oggettivo, e quelli collettivi che siano stati effettuati nella medesima unità produttiva in cui si voglia effettuare la nuova assunzione.
Inoltre, il bonus potrà essere revocato, e recuperato a livello economico, qualora il lavoratore che fosse stato assunto grazie all’incentivo sia stato licenziato entro due anni dalla data di assunzione.
La stessa cosa accadrà qualora vi sia stato un licenziamento, sempre entro due anni dal bonus, di un soggetto che abbia la stessa qualifica professionale della persona assunta con il bonus.
Questo per proteggere i lavoratori dai datori “furbetti” che vogliano solo approfittare della manovra senza impegnarsi in vere assunzioni a lungo termine.